“CONVERGENZE PARALLELE”: tra Università e Aziende per migliorare le competenze degli studenti

“CONVERGENZE PARALLELE”: tra Università e Aziende per migliorare le competenze degli studenti

Lo scorso venerdì abbiamo partecipato, in quanto dipartimento di Ricerca e Sviluppo Waypoint, ad un intenso confronto tra i rappresentanti del corso di studi in Scienze della Comunicazione di Unipa e le aziende, a Palazzo Steri di Palermo. A trent’anni dalla nascita del corso di studi nell’ateneo del capoluogo siciliano, sono cambiate tantissime cose nel mondo del lavoro e della comunicazione. Proprio per questo Unipa ha deciso di riunire aziende, professionisti e stakeholders per scambiare idee, opinioni e processi con chi si misura ogni giorno con le difficoltà di un mercato sempre in crescita e in continua evoluzione. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di raccogliere nuove idee e nuova linfa per migliorare l’offerta formativa del corso. Diminuire il gap tra competenze tecniche richieste dal settore e preparazione effettiva dei ragazzi sembra essere la priorità condivisa tra Università e imprese.

 

L’esigenza primaria che emerge da parte delle aziende e della agenzie di comunicazione è focalizzata su tutte quelle competenze specifiche e settoriali  che il digital ad oggi richiede, ma che l’Università non riesce a trasmettere: seo, digital marketing, data analysis, content creation e copywriting, solo per citarne alcune.  Ad oggi, il sistema universitario italiano produce e instilla conoscenza di alto livello, ma manca moltissimo all’interno delle aule degli atenei italiani un approccio orientato all’aspetto pragmatico del sapere.  Il risultato di questo sistema è lo smarrimento dei giovani laureati al conseguimento della tanto agognata pergamena.  “Eh, adesso cosa faccio?”, è l’interrogativo principale che riecheggia nelle loro parole. Forse proprio perché si ritrovano alla fine di un percorso che li ha visti impegnati più nel sapere, piuttosto che nel saper fare

 

Molte aziende nel corso dell’incontro hanno espresso quali sono le difficoltà nel formare dei talenti così acerbi e hanno puntato il dito verso i professori e i responsabili della didattica, anche a volte con toni duri e aspri. 

Ma la verità, come sempre, sta nel mezzo. Ogni soggetto coinvolto, nel passaggio tra università e mondo del lavoro, è chiamato a fare la sua parte. L’Università, deve di certo migliorare e offrire competenze e conoscenze spendibili sul mondo del lavoro, ma allo stesso tempo le aziende devono aiutare l’Università in questo percorso, offrendo risorse e opportunità all’altezza delle professionalità che vogliono attrarre. 

La sfida reale dell’Università è di trasmettere un sapere dinamico che possa stimolare costantemente la curiosità e la flessibilità di pensiero, qualità necessaria in un mondo che cambia a velocità supersoniche. Ma non solo, è necessario che il rapporto tra atenei italiani e aziende sia intenso e consolidato, quasi simbiotico. L’Università deve formare i ragazzi e introdurli nel mondo del lavoro,  ma le aziende sono chiamate a continuare questo processo, e devono farlo, secondo Alberto Baesso, Project Manager di Waypoint, con passione, quella che è in grado di attivare le giuste idee.


Il processo di introduzione al lavoro  è complesso e ha degli equilibri delicati, ma le aziende così come le università sono chiamate a fare un ulteriore sforzo nei confronti dei ragazzi e ragazze che non vogliono lasciare una perla meravigliosa come la Sicilia, ma essere risorse attive di questa terra.

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